Quando si subisce una sconfitta di questa portata può venire naturale minimizzare il risultato, non parlarne, allontanare dalla nostra mente quanto accaduto, parlare del freddo patito o ricondurre tutto ad un incidente di percorso.
E’ esattamente quello che non faremo; perché sarebbe sbagliato non riconoscere i meriti di un avversario che fa un altro sport rispetto a quello dei nostri ragazzi soprattutto per la fisicità mostrata, la capacità di corsa e il gioco arioso e organizzato che trova poi giusto sfogo nella capacità dei singoli.
E sarebbe sbagliato l’insegnamento che trasmetteremmo ai nostri ragazzi; nello sport è giusto che chi è più forte vinca e che chi perde onori lo SPORT giocando comunque ogni minuto della partita come se si fosse sempre sullo zero a zero. I nostri Ghepardini hanno esattamente fatto così, con i loro limiti e i loro errori, e quindi si meritano parole di incoraggiamento e di soddisfazione per aver giocato al massimo di quello che gli avversari hanno concesso. Può apparire poco, ma in realtà è un passetto avanti per non smettere mai di giocare e di lottare.