INDICE
Pag 1 SAFEGUARDING
art. 1 finalità
art.2 ambito e applicazione
art.3 norme di condotta
art.4 tutela dei minori – obblighi
art.5 Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società
art.6 Dovere di segnalazione
art.7 Diffusione e attuazione
art.8 Sanzioni
art.9 Norme finali
Allegati
SAFEGUARDING
Il presente documento rappresenta il Modello Organizzativo e di Controllo dell’attività sportiva che la ASD LIBERTAS GHEPARD CALCIO 1974 ha impostato sulla base della normativa vigente sulle politiche di safeguarding alla quale la società si è ispirata per preparare il proprio modello organizzativo.
ART 1- FINALITA’
1 Il presente documento regolamenta gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza in genere o discriminazioni per ragioni di etnia, religione, convizioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.Lgs 198/2006 attuati ai danni dei tesserati, specie se minori, nell’ambito della ASD LIBERTAS GHEPARD CALCIO 1974 (di seguito anche Società).
2 Le norme contenute in questo regolamento rappresentano le linee guida adottate dalla “Società” attualmente in vigore costituendo l’insieme di regole di condotta alle quali tutti gli appartenenti alla Società sono tenuti a uniformarsi al fine di:
- Promuovere il diritto di tutti i tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o discriminazione;
- Promuovere una cultura e un ambiente inclusivi che garantiscano la dignità ed il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, specie se minori garantendo uguaglianza e equità valorizzando le diversità.
- Rendere consapevoli i Tesserati dei propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità
- Provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione tutela dei segnalanti;
- Informare i Tesserati, anche minori, su misure e procedure di prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e in particolare sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
- individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di Safeguarding, volte a ridurre i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;
ART 2- AMBITO E APPLICAZIONE
I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:
- Tutti i tesserati della società ASD LIBERTAS GHEPARD CALCIO 1974;
- Tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con la Società;
- Tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la Società.
ART 3- NORME DI CONDOTTA
- assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona:
- riservare ad ogni Tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro
- far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso:
- prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio anche derivante da disturbi dell’alimentazione, percepiti o conosciuti anche indirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino i minori:
- segnalare, senza indugio, ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza
- confrontarsi con il Responsabile delle Politiche di Safeguarding nominato dalla società ove si abbia il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;
- attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti comportamenti
- sollecitare atleti, tecnici e dirigenti all’uso di un linguaggio appropriato e comunque evitare l’uso di espressioni discriminatorie; sessiste, o di matrice razzista;
- richiedere ai tecnici e dirigenti di instaurare tra loro rapporti professionali evitando situazioni di imbarazzo
- prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni di sensibilizzazione e controllo quali:
J)evitare apprezzamenti, commenti e valutazioni che possono essere lesivi della dignità, del decoro o della sensibilità della persona o del minore.
k) rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure:
. Affissione presso la sede dell’Affiliata del modello organizzativo e del Codice di condotta adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello stesso sulla homepage del sito della società;
. Affissione presso la sede della società e/o pubblicazione sulla homepage del sito della società del nominativo del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito telefonico e/o indirizzo e-mail per poterlo contattare;
- Comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del modello organizzativo e codice di condotta adottato dalla società, nonché comunicazione del nominativo del Safeguarding nominato dalla società;
- Comunicazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding nominato dalla Società;
- Informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dalla società per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi;
– Preparazione e diffusione del M.O.C.
- Formazione dei tecnici
- Formazione dei dirigenti
- Incontri con i tesserati
Art. 4 – Tutela dei minori – Obblighi
- Tutti coloro che in ambito societario – a prescindere dalla forma del rapporto instaurato – svolgano funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.
- Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, la Società nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica alla FIGC.
- Il responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà essere prescelto tra i tesserati di comprovata moralità e competenza in possesso dei seguenti requisiti:
- Essere regolarmente tesserato alla ASD LIBERTAS GHEPARD CALCIO 1974;
- non aver riportato condanne penali anche non passate in giudicato per i seguenti reati: art 600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a materiale pornografico), 600- quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi discriminazione etnica e religiosa), 604-ter, (circostanze aggravanti) 609-bis (violenza sessuale) , 609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609- undecies (adescamento di minorenni).
- non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;
- d. essere in possesso dei titoli abilitativi eventualmente previsti dai regolamenti federali.
- 3. La nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso la sede e la pubblicazione sulla rispettiva homepage del sito internet della Società e inserita nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
- 4. Il Responsabile dura in carica un anno e può essere riconfermato.
- 5. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo Responsabile inserendola nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
- 6. La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per il venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo preposto del sodalizio. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Officer della FIGC. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.
7. Il Responsabile è tenuto a:
- a. promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati della ASD LIBERTAS GHEPARD CALCIO 1974 nell’ambito della società, nonché l’osservanza e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;
- b. adottare opportune iniziative anche con carattere di urgenza per prevenire e contrastare, nell’ambito del proprio sodalizio, ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
- c. segnalare al Safeguarding Officer eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;
- d. formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli Organizzativi e di Controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta.
- e. partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dalla Società
- Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società Sig. FabioTattini
- cell. 328 624 0998 –
Art. 6 – Dovere di segnalazione
- Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come individuati dal Regolamento e dalle linee guida predisposte dalla ASD LIBERTAS GHEPARD CALCIO 1974 e nel presente documento integralmente richiamate, è tenuto a darne immediata comunicazione al Safeguarding Officer, anche per il tramite del Safeguarding nominato dalla Società.
- Chiunque sospetti comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può confrontarsi con il Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società.
Art. 7 – Diffusione ed attuazione
Il presente documento è pubblicato sul sito internet della Società, e affisso presso la sede della stessa ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la Società.
Art. 8 – Sanzioni
- richiamo verbale;
- ammonizione scritta;
- multa di importo nei limiti di legge;
- sospensione dal servizio e dalla retribuzione fino al massimo consentito dalle leggi applicabili;
- licenziamento con preavviso;
- licenziamento senza preavviso.
Art. 9 – Norme finali
- Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla FIGC,ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni della ASD LIBERTAS GHEPARD CALCIO 1974.
- Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate dall’organo preposto della Società.
- Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione
- Allegato A
CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE
Ai sensi del “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati” e alle “Linee guida per l’adeguamento alle politiche di Safeguarding” emanati dalla FIGC.
Ogni Tesserato ha il dovere di mantenere un ambiente sportivo che sia rispettoso, equo e libero da ogni forma di abuso, violenza e discriminazione.
È un diritto fondamentale di ciascun Tesserato essere trattato con rispetto e dignità, e di essere protetto da ogni tipo di abuso, molestia, violenza di genere e discriminazione, come previsto dal D.lgs. n. 198/2006. Questo diritto è garantito indipendentemente da razza, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, situazione finanziaria, luogo di nascita, caratteristiche fisiche, intellettuali, relazionali o sportive. Il benessere psicofisico di ogni Tesserato ha sempre la massima priorità, superando anche il successo sportivo.
Non sono tollerate discriminazioni di alcun tipo, che siano basate su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o su qualsiasi altra caratteristica personale, nazionale o sociale, disponibilità economica o altra circostanza.
In caso di violazione delle norme stabilite per prevenire e contrastare qualsiasi forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione, il regime di sanzioni applicabile varierà in base al ruolo che il soggetto ricopre all’interno della FIGC, secondo quanto stabilito dall’Art. 5 del “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati” della FIGC.
È espressamente vietata, ripudiata e sanzionata dalla Società ogni forma di:
- Abuso psicologico, ovvero qualsiasi atto intenzionale e non gradito, compreso l’isolamento, la restrizione, la mancanza di rispetto, la coercizione, l’aggressione verbale, l’intimidazione o qualsiasi altro comportamento che possa danneggiare l’identità, la dignità e l’autostima di una persona, o influenzare negativamente le sue emozioni, pensieri, valori e convinzioni, oppure disturbare la sua tranquillità. Questi comportamenti possono manifestarsi anche attraverso l’uso di strumenti digitali.
- Abuso fisico, ovvero ogni atto deliberato, indesiderato, consumato o tentato, che possa includere botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o il lancio di oggetti, con il potenziale di causare danni fisici reali o potenziali, oppure di falsificare intenzionalmente danni alla salute, trauma, lesioni fisiche, o compromettere lo sviluppo psicofisico di un minore, interferendo con la sua crescita sana e serena. Tali comportamenti possono anche includere il costringere un atleta a svolgere attività fisiche inadeguate per migliorare le prestazioni sportive, come ad esempio l’imposizione di carichi di allenamento non appropriati in base all’età, al genere, alla struttura e alla capacità fisica, oppure forzare atleti malati, feriti o che provano dolore a allenarsi. In questa categoria rientrano anche comportamenti che favoriscono il consumo di alcol o pratiche di doping, entrambi vietati dalle norme vigenti.
- Molestia sessuale, ovvero qualsiasi atto o comportamento di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico, che è indesiderato e non gradito e che provoca una grave sensazione di fastidio, disagio o disturbo. Questi comportamenti possono includere l’uso di un linguaggio del corpo inappropriato, la formulazione di osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, così come richieste indesiderate o non gradite di natura sessuale, sia tramite telefonate, messaggi, lettere o altri mezzi di comunicazione, con l’effetto di intimidire, degradare o umiliare.
- Abuso sessuale, ovvero qualsiasi comportamento o azione di natura sessuale, che sia con o senza contatto fisico, e che viene considerato non desiderato, oppure nel quale il consenso è ottenuto in modo forzato, manipolato,
non dato o negato. Questo può includere anche il costringere un Tesserato a partecipare a comportamenti sessuali inappropriati o indesiderati, o nell’osservare il Tesserato in situazioni o contesti sessuali non appropriati.
- Bullismo e cyberbullismo, ovvero qualsiasi forma di comportamento offensivo e/o aggressivo da parte di uno o più individui, sia personalmente che attraverso piattaforme online come i social network o altri mezzi di comunicazione. Questi comportamenti possono essere singoli o ripetuti nel tempo e hanno lo scopo di esercitare potere o dominio su uno o più individui. Possono includere atti di prevaricazione, sopraffazione e intimidazione che causano disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento. Tra di essi rientrano umiliazioni, critiche sull’aspetto fisico, minacce verbali (anche in relazione alla performance sportiva), diffusione di notizie false, minacce di violenza fisica o danneggiamento di proprietà della vittima.
- Abuso di matrice religiosa, ovvero limitare o condizionare il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di praticare il culto, sia in privato che in pubblico, a condizione che non comporti pratiche contrarie al buon costume.
- Negligenza, ovvero l’omissione di intervento da parte di un Tesserato, anche in virtù dei doveri derivanti dalla sua posizione, che, dopo essere venuto a conoscenza di uno degli eventi disciplinati dal presente Regolamento, non interviene né segnala la questione al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Commissione Federale Responsabile delle Politiche di Safeguarding, causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno.
- Incuria, ovvero il mancato soddisfacimento dei bisogni fondamentali in termini fisici, medici, educativi ed emotivi.
- Altri comportamenti discriminatori, ovvero ogni altra condotta mirata a produrre un effetto discriminatorio fondato su etnia, colore della pelle, caratteristiche fisiche, genere, status socioeconomico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, credenze personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
NORME DI CONDOTTA GENERALI
I Tesserati e coloro che partecipano all’attività sportiva in qualsiasi ruolo o capacità NON DEVONO NEL MODO PIÙ ASSOLUTO:
❌ Discriminare o avere qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;
❌ Colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente un’altra persona;
❌ Avere atteggiamenti nei confronti di altri che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
❌ Agire con comportamenti che siano di esempio negativo, specialmente per i minori;
❌ Avere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;
❌ Agire in modi che possano essere abusivi;
❌ Usare un linguaggio, dare suggerimenti o consigli, offensivi o abusivi;
❌ Comportarsi in maniera inappropriata o sessualmente provocante;
❌ Stabilire o intrattenere contatti con minori Tesserati utilizzando strumenti di comunicazione online personali (email, chat, social network, etc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all’attività istituzionale;
❌ Tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che sono illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;
❌ Invitare a momenti conviviali non istituzionali atleti minorenni, salvo il consenso dell’esercente la responsabilità genitoriale;
❌ Agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
❌ Discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri.
DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI
Con riferimento a quanto previsto dal “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati” della FIGC di cui all’Art. 11 si stabiliscono i seguenti doveri e obblighi a carico di tutti i tesserati:
✔ Manifestare lealtà, probità e correttezza in tutte le attività connesse o correlate all’ambito sportivo e adottare una condotta improntata al rispetto verso gli altri tesserati;
✔ Evitare l’uso di un linguaggio inappropriato o allusivo, anche in contesti ludici o scherzosi;
✔ Assicurare la sicurezza e la salute degli altri tesserati, contribuendo a creare e mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
✔ Partecipare attivamente all’educazione e alla formazione nella pratica sportiva sana, offrendo supporto agli altri tesserati nei percorsi educativi e formativi;
✔ Promuovere un equilibrio sano tra vita personale e sportiva, valorizzando anche gli aspetti ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
✔ Stabilire rapporti equilibrati con coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i soggetti incaricati della cura degli atleti, o i loro delegati;
✔ Prevenire e ridurre le dispute, i conflitti e le tensioni attraverso una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
✔ Affrontare con proattività comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
✔ Collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, contrasto e repressione di abusi, violenze e discriminazioni, sia a livello individuale che collettivo;
✔ Segnalare tempestivamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che possano mettere a rischio se stessi o gli altri, causare pericoli, timori o disagi.
DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E TECNICI
Con riferimento a quanto previsto dal “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati” della FIGC di cui all’Art. 11 si stabiliscono i seguenti doveri e obblighi a carico dei dirigenti sportivi e dei tecnici:
✔ Contribuire attivamente alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
✔ Evitare qualsiasi abuso o utilizzo improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei tesserati, soprattutto se minori;
✔ Partecipare alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, in particolare se minori;
✔ Limitare al minimo indispensabile ogni contatto fisico con i tesserati, soprattutto se minori;
✔ Favorire un rapporto tra tesserati basato sul rispetto reciproco e sulla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali che possano generare uno stato di soggezione, pericolo o timore, anche attraverso la manipolazione;
✔ Evitare di creare situazioni di intimità con i tesserati minori;
✔ Organizzare soluzioni logistiche durante le trasferte per prevenire situazioni di disagio o comportamenti inappropriati, coinvolgendo coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i loro delegati nelle decisioni;
✔ Comunicare e condividere con i tesserati minori gli obiettivi educativi e formativi, coinvolgendo coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i loro delegati nelle scelte;
✔ Evitare comunicazioni e contatti di natura intima con i tesserati minori, anche tramite i social network;
✔ Interrompere immediatamente ogni contatto con i tesserati minori se si avvertono situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, e attivare il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società;
✔ Utilizzare le competenze professionali necessarie nella programmazione e/o gestione dei regimi alimentari in ambito sportivo;
✔ Segnalare tempestivamente eventuali segni di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
✔ Dichiarare eventuali situazioni di incompatibilità e conflitti di interesse;
✔ Promuovere i valori dello sport educando al rifiuto di sostanze o metodi vietati per migliorare le prestazioni sportive dei tesserati;
✔ Mantenersi costantemente informati sulle politiche di Safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
✔ Evitare l’utilizzo, la riproduzione e la diffusione di immagini o video dei tesserati minori, se non per fini educativi e formativi, ottenendo le necessarie autorizzazioni dai genitori o dai soggetti responsabili della loro cura;
✔ Segnalare prontamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che mettano i tesserati a rischio di pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
DIRITTI, DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI
Con riferimento a quanto previsto dal “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati” della FIGC di cui all’Art. 11 si stabiliscono i seguenti diritti, doveri e obblighi a carico degli atleti:
✔ Collaborare solidalmente con gli altri atleti, offrendo assistenza e incoraggiamento reciproco;
✔ Condividere le proprie ambizioni con dirigenti e allenatori sportivi e valutare insieme le proposte riguardanti gli obiettivi educativi e formativi, coinvolgendo anche coloro che hanno la responsabilità genitoriale o sono incaricati della cura, e confrontarsi eventualmente con gli altri atleti;
✔ Comunicare ai dirigenti sportivi e agli allenatori situazioni di ansia, paura o disagio riguardanti sé stessi o altri;
✔ Prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che possano mettere gli altri atleti in uno stato di soggezione, pericolo o timore, anche attraverso manipolazioni;
✔ Rispettare e preservare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e di tutti i soggetti coinvolti nell’attività sportiva;
✔ Riconoscere e rispettare il ruolo educativo e formativo dei dirigenti sportivi e degli allenatori;
✔ Mantenere rapporti basati sul rispetto reciproco con gli altri atleti e con tutte le persone coinvolte nell’attività sportiva;
✔ Segnalare qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti incaricati della cura degli atleti, o ai loro delegati;
✔ Evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e allenatori, segnalando eventuali comportamenti inappropriati;
✔ Non diffondere materiale fotografico o video di natura privata o intima senza autorizzazione, segnalando comportamenti non conformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti incaricati della cura, nonché al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società;
✔ Segnalare tempestivamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che possano mettere sé stessi o altri in pericolo o pregiudizio.
NORME SPECIFICHE DI CONDOTTA NELL’ATTIVITÀ CON I MINORI
Quando si svolge attività con i minori, è necessario:
✔ Organizzare l’attività in modo da minimizzare i rischi.
✔ Essere visibili ad altri adulti, per quanto possibile, durante l’attività con i minori.
✔ Consentire, quando possibile e nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza, l’accesso agli impianti durante allenamenti e sessioni di prova ai genitori o tutori legali, o agli addetti alla sorveglianza.
✔ Ottenere e conservare l’autorizzazione scritta dai genitori o tutori legali qualora siano previste sessioni di allenamento singole e/o in orari non consueti.
✔ Astenersi dall’utilizzare, riprodurre e diffondere immagini o video dei Tesserati minori, se non per finalità educative e formative, ottenendo le necessarie autorizzazioni dai genitori o tutori legali o dagli addetti alla sorveglianza.
✔ Evitare situazioni di intimità con i Tesserati minori.
✔ Comunicare e condividere con i Tesserati minori gli obiettivi educativi e formativi, coinvolgendo i genitori o tutori legali o gli addetti alla sorveglianza.
✔ Astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con i Tesserati minori, anche tramite social network.
✔ Interrompere immediatamente ogni contatto con i Tesserati minori se si riscontrano situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, informando il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Commissione Federale Responsabile delle Politiche di Safeguarding.
✔ Promuovere una cultura di apertura che consenta a tutto il personale, ai rappresentanti, ai minori e ai loro caregiver di sollevare e discutere liberamente qualsiasi argomento o preoccupazione.
✔ Mantenere relazioni equilibrate con i genitori o tutori legali e gli addetti alla sorveglianza.
✔ Informare i minori sul tipo di rapporto che devono aspettarsi con gli allenatori e gli altri membri del sodalizio, incoraggiandoli a segnalare eventuali preoccupazioni.
✔ Valorizzare le capacità e le competenze dei minori e discutere con loro dei loro diritti, di cosa è accettabile e di cosa non lo è, nonché di cosa possono fare in caso di emergenza.
✔ Mantenere un alto standard personale e professionale.
✔ Trattare i minori in modo giusto, onesto e con dignità e rispetto.
✔ Favorire la partecipazione attiva dei minori per sviluppare le loro capacità di auto-protezione.
Segnali di disagio e malessere
A titolo esemplificativo, sono considerati segnali di disagio e malessere:
⚠ Cambi repentini e ingiustificati di comportamento, come riduzione della concentrazione, isolamento, depressione, paura, sbalzi d’umore, riluttanza ad allenarsi o partecipare alle gare, che possono essere accompagnati da cali delle performance sportive.
⚠ Disturbi dell’alimentazione.
⚠ Segni fisici evidenti o repentini cambiamenti comportamentali, oppure segnali verbali diretti o indiretti di difficoltà.
⚠ Ferite come contusioni inspiegabili normalmente con l’attività sportiva, presenti su parti del corpo
⚠ Una ferita per la quale non c’è una spiegazione
⚠ Il minore che racconta di un’azione di abuso
⚠ Diffidenza verso allenatori, accompagnatori verso cui dovrebbe avere un rapporto di fiducia
⚠ Trascuratezza e frequente perdita di effetti personali
Importante: la presenza di uno o più di questi segnali non prova la presenza di abusi, violenza o molestie. Tali segnali, anche considerando i comportamenti tipici dei minori durante alcune fasi di crescita, come la preadolescenza e l’adolescenza, sono comuni anche in assenza di abusi e violenza.
PROCEDURE DI SELEZIONE DEGLI OPERATORI SPORTIVI
Quando l’associazione instaura una relazione lavorativa, indipendentemente dalla forma, con operatori incaricati di svolgere compiti che comportano contatti diretti e regolari con i minori, richiede preventivamente una copia del certificato del casellario giudiziale conformemente alla normativa vigente.
Chiunque sospetti comportamenti preoccupanti può rivolgersi al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società o contattare direttamente il Safeguarding Office della FIGC
al link figc-tuteleminori.it/segnalazioni/
Nel caso di minori coinvolti, potrebbe essere opportuno segnalare tempestivamente eventuali segnali di disagio ai genitori o tutori legali. Tuttavia, potrebbero verificarsi situazioni in cui collaborare con i genitori o tutori potrebbe essere insufficiente o addirittura dannoso, ad esempio se uno dei genitori fosse coinvolto nell’abuso o dimostrasse incapacità nel gestire la situazione in modo adeguato. In tali casi, sarebbe consigliabile consultare il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società.
RISPETTO DELLA PRIVACY
Il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e il Commissione Federale Responsabile delle Politiche di Safeguarding sono tenuti a rispettare gli obblighi di riservatezza stabiliti dal “Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazione sui tesserati” della FIGC di cui all’Art. 14.
L’identità del segnalante non può essere divulgata a persone estranee alle autorità competenti per ricevere o trattare le segnalazioni. Questa protezione si estende non solo al nome del segnalante, ma anche a tutte le informazioni della segnalazione che potrebbero indirettamente rivelarne l’identità.